Eccoli qua. Puntuali in questo ultimo anno i commenti sono arrivati: « Ma come, non eri contraria all’utilizzo di Facebook? E ora lo usi, usi Instagram, scrivi un Blog e che altro?».
Punto Primo. Il NON profilo.
Mi piace mettere i puntini sulle “i”. E mi metto un “Like” da sola su questo articolo!
Quando anni fa gli amici hanno iniziato ad usare Facebook ero molto diffidente, non amo parlare di cose mie; con nessuno.
Poi, quasi per obbligo, abbiamo aperto il profilo per il Centro Olistico Il velo di Maya e Claudio ed io lo abbiamo anche gestito con malavoglia, trascurato pure. Un dato di fatto però è che un profilo aperto permetteva di vedere anche quello degli amici e cosa scrivevano. Claudio ha aperto poi il suo personale. Io no.
Ho guardato a volte cosa scrivevano gli amici? Sì, qual è il problema? Se ti rendi “pubblico” è perché desideri dire o far vedere qualcosa di tuo? NO?
«Eh, no! Se tu non ci sei, stai spiando gli altri». Modo un po’ riduttivo di vedere le cose secondo me. Io non amo semplificare tutto a “o così, o così”.
Punto Secondo. Si può apprezzare il Social?
Ovviamente, con il mio “non profilo” infastidivo a causa della mia presenza esterna, perché quando vedevo gli amici di persona (di persona!) magari dicevo qualcosa su quello che avevano pubblicato. «Eh, no! Non puoi. Tu non fai parte del Gruppo, non sei dei Nostri. Tu giudichi!».
Oh, caxx…….ah,no, non si possono usare le brutte parole qui.
E dentro di me, dato che sono un Essere Pensante: «Oh, santo cielo! Sto giudicando? Sto facendo la guardona? Sono sbagliata? Li ho offesi?».
E dopo un po’: «Ma che dico? Sono le stesse persone con cui esco a cena, condivido gli affetti, le vacanze, le risate, i ricordi. Perché sono così contrariati? Cosa ho detto di male? Se metti una sciocchezza su FB (niente turpiloquio qui!) te lo dico, come te lo direi se tu lo facessi davanti a me, lo sai benissimo. Qual è la differenza?».
«Ah, ecco! Io non mi FACCIO VEDERE».
Punto Terzo. Il Non farsi Vedere.
Non mi vedono. Non sanno cosa penso, cosa potrei dire, le scivolate che potrei fare, il prendere posizione su un argomento, il mostrare il mio viso, il corpo bello, brutto, grasso, magro, se vado d’accordo con mio marito, se condivido le foto del figlio.
«Perché lo vogliono sapere?» WoW! ALLORA MI METTO A STUDIARE il mondo SOCIAL!
Punto Quarto. La parte bella del Social.
Sì, cerco sempre il bello e il buono nelle esperienze. E su FB ho iniziato a guardare autori e pensatori che conoscevo, centri olistici, scuole di massaggio, pedagogia, psicologia, cultura, oriente, viaggi, paesaggi, arte. Bello! Ci può essere anche questo. Mi piace.
Allora ho iniziato a prendere in mano il profilo FB Il Velo di Maya. Sì, mi piace condividere le conoscenze. Quello che facciamo noi e quello che dicono gli altri.
E gli amici? una delle cose belle di cui mi parlavano era il fatto di ritrovare persone che non vedevi da anni.
E io volevo aprirmi a persone che ormai erano uscite dalla mia Vita? Se sì, perché?
Punto Quinto. La Vita ha una visione più grande della tua.
Il mio non essere social era a 360°: telefonino con tasti e solo sms. Non rispondevo (e non rispondo) se il numero non era tra quello delle persone che conoscevo.
E poi per anni ho dovuto sopportare di essere presa in giro con commenti sul fatto di essere retrograda, paleolitica, arretrata, fuori dal mondo, asociale, altezzosa e pure snob.
Va bene. Avete vinto. Datemi un telefono moderno. E come diavolo funziona?
Dai passa a whatsapp.
Oh! Bello! Più comodo degli sms. E poi con le faccine mi diverto. Non sai mai cosa penso veramente. LOL!
I gruppi sono comunque banditi. Si parla al massimo in tre.
Su Whatsapp ho iniziato a ritrovare compagne di scuola e amiche che non riesco a vedere tutti i giorni. Avevo già i numeri, ma potersi parlare direttamente è stata una bella sorpresa.
Punto Sei. Allora il tuo Profilo FB lo hai aperto?
Alla fine, ho detto ok. Ci ho pensato bene. Non ho preso la decisione per sfinimento anche se un po’ sono stata spinta. Allora mi sono detta: «se lo apro, cosa faccio poi, scrivo? Non scrivo? Metto foto? Dico quello che penso? Tutto quello che pubblichi può essere usato contro di te, per ora e per sempre. Oddio peggio di un contratto matrimoniale! In cosa mi infilo? Parlo di Steiner, dei corpi sottili, dei viaggi astrali o mi limito a dire sciocchezze che sai già che verranno lodate?» (Beh, ragazzi, se studiate un po’ il social capite subito quali post guadagnano i “like” anche tra gli amici e quali no, non prendiamoci in giro, dai!).
Punto Sette. Il Sette non puo mancare. Io seguo la Legge dell’Ottava.
Eccoci qua. Mi piace Facebook! Lo uso a modo mio. Mi ha permesso di far uscire la mia parte creativa. Posso fare dei post come voglio io e raccontare storie con immagini, far conoscere le mie emozioni tramite le musiche che decido di condividere, sperimentare la poesia, pubblicare post su un modo di pensare diverso e antico allo stesso tempo. E Instagram! Le foto!!! Mi piacciono le foto, mie e degli Altri. Bello!
Posso dire tutto quello che penso? No. Il grande popolo virtuale non lo permette.
Vuoi sapere Chi sono davvero? Mi devi conoscere, devi interagire con me, così che le nostre Anime possano “annusarsi” e “accarezzarsi”, “attrarsi” o “respingersi”. Siamo Esseri Spirituali non virtuali.
Le critiche sono arrivate? Ceeeeerto! «Eh, Sabry, troppo, troppo, che noia, che narcisista, che protagonista, non pensavo, ah ecco come sei, lo sapevo che non mi convincevi e nascondevi qualcosa!».
Ehi, social people, VI LOVVO TUTTI!
Sabrina Gurumanontroppo
(Pubblicato il 16/11/2018 su sito Il velo di Maya)