Erbe Aromatiche: l’Origano
Tratto da “LE PIANTE MEDICINALI – Le relazioni tra la pianta e l’uomo – I“ di Wilhelm Pelikan, Natura e Cultura Editrice
Origanum vulgare, Origano
“Questa pianta appare come una variante più rustica della maggiorana, cresce spontaneamente in Europa, e si diffonde lontano fino in Asia, varcando dunque le Alpi.”
“Un poco più alta della maggiorana, la sua infiorescenza a fiori rosa si distacca più nettamente dall’ambito fogliare…”
“Ha in comune con la maggiorana l’azione fortificante, riscaldante, stimolante, soprattutto sugli organi sessuali. Viene consigliato nelle affezioni dell’utero, nelle dismenorree (mestruazioni irregolari o dolorose), nelle amenorree (assenza delle mestruazioni). In questo ambito, ristabilisce il controllo da parte delle forze dell’io (contro l’eroticomania, la ninfomania, l’onanismo).”
“…è prescrivibile nei raffreddamenti, nelle affezioni catarrali delle vie respiratorie e negli stati di debolezza dell’organismo di ricambio. Stimola la secrezione del sudore, risolve i ristagni nella regione del fegato e della vena porta.”
“…l’origano agisce anche sul dominio nasale, olfattivo…”
La storia
Il nome origano è composto da due termini di origine greca: “oros”, che significa monte, e “ganào”, che significa godo, mi compiaccio; qualcuno dice splendore, traducendo il nome in “splendore della montagna” o “delizia della montagna” in riferimento al rosa dei suoi fiori (io ho altre teorie…).
Gli Egizi sono stati grandi estimatori di questa pianta: la utilizzavano in forma di unguento profumato da applicare sul corpo dopo il bagno e soprattutto come coadiuvante nei preparati per la conservazione delle mummie.
Aristotele considerava l’origano come salva vita e raccontava l’aneddoto della tartaruga che spinta dalla fame era costretta a cibarsi di serpenti per poi nutrirsi immediatamente di origano per evitare la propria morte.
Teofrasto (IV e III sec a.C.) filosofo e botanico greco, discepolo di Aristotele, ne parla nei suoi trattati di botanica.
I Greci con l’origano curavano le ferite, Plinio lo riteneva un rimedio contro punture di ragni e scorpioni mentre Catone proponeva un vino all’origano con incenso e miele per alleviare dispepsia e difficoltà ad urinare .
Troviamo qui le stesse usanze già raccontate per la maggiorana: Greci e Romani usavano ornare il capo degli amanti con ghirlande di origano e nel Rinascimento per indicare il risveglio della passione di una donna per il proprio amante si usava posare un mazzetto di origano sul davanzale della finestra. Aggiungiamo però una tradizione in più: nel caso di pene d’amore ci si poteva consolare grazie ai fiori rosa profumati dell’origano.
Poesia
“A Mezzodì “d Gabriele D’Annunzio
del Motrone argiglioso l’aspra ninfa
nericiglia, sorella di Siringa.
e nella sua saliva amarulenta
assaporai l’origano e la menta.
udimmo crepitar sopra le canne
pioggia d’agosto calda come sangue.
le mille bocche della nostra sete.
Una leggenda ci racconta la storia di Amaraco (leggi qui maggiorana) principe dell’isola di Cipro che si dilettava nella produzione di profumi e che da tempo era alla ricerca del profumo perfetto (in un’altra versione si parla di un servitore a cui viene chiesto di portare alla mensa del Re una preziosa ampolla contenente un unguento dal profumo straordinario). Quando Amaraco finalmente l’ebbe trovato decise di portare l’unguento in dono al re, ma l’ampolla che lo conteneva cadde rompendosi disperdendo il prezioso contenuto ed il sensibile principe ne morì per il dolore. Gli Dei mossi a compassione dalla dedizione e dalla passione di Amaraco, decisero di trasformarlo in una pianta che avesse il sentore dell’essenza che lui stesso aveva creato, un profumo capace di attrarre e consolare chiunque.
Una seconda leggenda, più antica, racconta che l’origano sarebbe stato creato da Afrodite che lo faceva crescere in abbondanza nei suoi giardini: da qui l’origine greca del suo nome, oros ganos, delizia del monte.
Una terza leggenda ci dice invece come l’origano sarebbe stato portato dalle cicogne che lo utilizzavano come antidoto dopo avere ingerito cibi tossici. Lo stemma della facoltà di medicina di Parigi reca infatti l’immagine di tre cicogne che portano, ciascuna, un rametto di origano nel becco.
Curiosità
Dell’origano si utilizzano le foglioline e le sommità fiorite, raccolte d’estate in piena fioritura; con l’essiccazione si rendono disponibili gli oli essenziali e l’origano mantiene il suo aroma, addirittura rafforzandolo, come accade anche per il rosmarino.
Nell’antica Roma l’origano secco era uno degli ingredienti del rinomato garum.
Il garum è una salsa liquida di interiora di pesce e pesce salato che veniva usata da Greci e Romani come condimento di pietanze. Molta incertezza su come fosse effettivamente composto, qualcuno lo associa alla pasta di acciughe, altri al liquido della salamoia delle acciughe sotto sale che a Cetara sulla costiera amalfitana si può trovare oggi con il nome di colatura.
Una salsa tuttora esistente, che si presume si avvicini al garum, è il Nuoc Mam tipico della cucina vietnamita e dell’Estremo Oriente.
Come pianta medicinale era ampiamente utilizzato già nei tempi antichi, come spezia in cucina viene usato soprattutto in Italia, Grecia e Spagna insieme a timo e rosmarino.
Viene annoverato anche tra le spezie afrodisiache e utilizzato in fitoterapia per disturbi sessuali maschili e femminili.
Origano Calabrese
Tra le specie di origano quello più ricercato in ambito culinario è l’origano selvatico che cresce in Calabria.
Usato nelle ricette tipiche calabresi, si raccoglie prevalentemente a giugno quando la pianta è in fiore: viene raggruppato in mazzetti che a loro volta vengono essiccati appesi a testa in giù e conservati in luogo asciutto e in buste di carta.
Tra i proverbi cosentini troviamo:
Va coglia Riganu ara scisa i Paula, “vai a raccogliere origano sulla discesa che porta verso Paola”: uno dei proverbi di Cosenza usato per indicare una persona che millanta di sapere sempre tutto e che viene colta invece nella sua vera natura.
Lo splendore della montagna – video sul mio canale YouTube Sabrina Gurumanontroppo
Sabrina
27/07/2020
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