Le Erbe Aromatiche: il Rosmarino
Tratto da “LE PIANTE MEDICINALI -Le relazioni tra la pianta e l’uomo – I“ di Wilhelm Pelikan, Natura e Cultura Editrice
Rosmarinus officinalis, Rosmarino
“Ha l’aspetto di un piccolo abete da giardino; le sue foglie di un verde cupo sono ristrette, aghiformi.”
“…raggiunge l’altezza di un uomo.”
“…all’inizio della primavera, si ricopre d’un velo di fiori di un delicato color malva…”
“L’aroma che produce è igneo, ma severo, rafforza la coscienza, risveglia, incoraggia. Si potrebbe definire questo profumo bruciante e salino insieme; allo stesso tempo, tuttavia, vi è in esso qualcosa che ricorda la solennità dell’incenso.”
“…sono determinanti il clima e il suolo, ossia il modo in cui il cosmo di calore e la terra si uniscono.”
“Nell’antichità il rosmarino era piuttosto una pianta rituale che non medicinale, ornamento sacro delle divinità e degli esseri umani. Il Medioevo ne scopre le virtù curative; allo stesso tempo, numerosi usi e riti popolari lo tengono in onore e si sceglie un ramo di rosmarino per i battesimi, i matrimoni, i funerali. Al di là delle Alpi diviene una pianta ornamentale nei parchi e nei giardini. È interessante constatare che proprio nell’epoca in cui ha inizio il risveglio dell’anima cosciente, le diverse Labiate acquistano particolare importanza per gli uomini, che le ospitano e addomesticano nei propri ambienti ed anche le impiegano per aromatizzare le proprie pietanze.”
“…il rosmarino rafforza nell’uomo l’azione dell’io sugli altri arti costitutivi.”
“…ed ancora, la sua azione sull’organo del sangue, nel quale si esprime l’attività dell’io. Il rosmarino attiva i processi del sangue…”
“…Nella conferenza del 3 maggio 1918, Rudolf Steiner descrive come l’astralità vegetale lambisca, circondi, avvolga con i suoi vortici il fiore. Essa tende ad unirsi con ciò che vi è di più puro: l’anima del raggio di sole…”
“…Cosa vuole allora l’astrale che circonda il fiore? Vuole assorbire l’anima dal raggio di sole, e con essa ciò che vi ha di più puro, l’io: è il prolungamento del raggio solare che attraverso le piante si dirige verso il centro della terra…”
“…L’analisi chimica ha trovato nel rosmarino, oltre all’olio eterico…anche resine, amari e tannini…Seguendo le indicazioni di Rudolf Steiner, emerge:
- l’io cosmico della pianta nella formazione degli olii eterei
- l’astralità cosmica della pianta, tra l’altro, nella formazione dei tannini, che sono in qualche modo gli organi di mediazione degli impulsi astrali al corpo eterico vegetale…
- il dispiegamento di forze di attrazione sull’astrale da parte del corpo eterico si esprime nella formazione di sostanze amare.
Perciò, gli olii eterei, e in particolare quelli del rosmarino, esplicano un’azione terapeutica stimolante l’io. I tannini rendono il corpo astrale più incline a legarsi all’eterico. Gli amari stimolano l’eterico ad accogliere in sé l’astrale…”
“La rugiada del mare”
Noto in Italia anche come “ramerino”, sembrerebbe derivi il suo nome dal latino “ros” (rugiada) e “maris” (del mare), ma un’altra tesi lo farebbe provenire dal greco “rops” (arbusto) e “myrinos” (odoroso).
Presso gli Egizi veniva considerato un elemento magico, i cui rametti erano in grado di procurare l’immortalità perché pur recisi si mantenevano freschi nel tempo.
I Romani fecero del rosmarino il simbolo della morte e dell’amore. In onore degli dei ne bruciavano i rametti per purificare l’aria durante i sacrifici e Orazio consigliava: “Se vuoi guadagnarti la stima dei defunti, porta loro corone di rosmarino e di mirto”.
Le sue proprietà tonificanti trovavano applicazione sia nel “vino al rosmarino”, sia nel cosiddetto “bagno di rosmarino”, indicato per una azione stimolante della circolazione sanguigna.
Gli Spagnoli lo venerano come uno dei cespugli che ha dato rifugio alla Vergine Maria durante la fuga in Egitto e lo chiamano Romero, il fiore del pellegrino.
Sia in Spagna che in Italia, è stato considerato una protezione dalle streghe e dalle influenze maligne in generale.
Nel Medioevo, flagellato da epidemie, come la peste, si bruciavano alloro e rosmarino nei camini delle abitazioni e si cospargevano i pavimenti di erbe profumate.
Nella medicina popolare il rosmarino veniva utilizzato per stimolare la memoria come ci ricorda Ofelia in Amleto di Shakespeare. Nella sua disperata follia, Ofelia ne offre un rametto al distratto Amleto prima di uccidersi, ‘per il buon ricordo’ di lei.
L’acqua della Regina d’Ungheria
Racconto fantastico che iniziò a circolare intorno alla metà del ‘600, quando la miracolosa ‘Acqua della Regina’ venne lanciata sul mercato europeo come panacea per tutti i dolori, sopratutto quelli articolari e come acqua dell’eterna giovinezza; ma le leggende portano sempre nascoste delle verità e sembra che, fin dal principio del 1300, gli alchimisti catalani, alla ricerca dell’ ‘elisir di lunga vita’, avessero effettivamente messo a punto la tecnica per ottenere l’essenza distillata di rosmarino.
Nel tardo XVII secolo, l’acqua della regina di Ungheria venne introdotta in Inghilterra, dove a metà del secolo successivo era nota con il nome di “spirit of rosemary” (“alcool di rosmarino”).
Il Rosmarino faceva inoltre parte di molti rimedi tra i più importanti ed efficaci come ad esempio il “balsamo Tranquille”, noto anche come “olio di narcotico”, rimedio diffuso per i dolori reumatici e il mal d’orecchie.
E, per finire, si sappia che chi pianta il rosmarino vicino alla porta di casa, secondo le antiche tradizioni, trasmetteva ai passanti un messaggio ben preciso: “in questa casa comandano le donne”!
La poesia Frammenti di Tempo la trovi Qui
La rugiada del mare – video sul mio canale YouTube Sabrina Gurumanontroppo
Sabrina
30/06/2020
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